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Breve visita a San Galgano

San Galgano

La prima comunità monastica cistercense che si insediò su Monte Siepi risale agli anni 1181-1184, proveniente dalla abbazia di Casamari. La prima comunità monastica abitava negli ambienti costruiti accanto alla Rotonda di Monte Siepi. Invece la costruzione dell’abbazia, nella pianura sottostante, fu iniziata nel 1218 ed i lavori, con alcune interruzioni, dovute a mancanza di fondi, si protrasse almeno fino al 1294.

San Galgano ebbe tre secoli di grande vitalità ed una fattiva collaborazione con la repubblica senese fino ad oltre la metà del secolo XV. Nel 1503, Giulio II la concesse in Commenda al Cardinale Federico Sanseverino. Con questo avvenimento iniziano i tempi di decadenza per San Galgano e per la comunità monastica che si riduce notevolmente di numero. Si giunge così al 1652, anno in cui i cistercensi abbandonano San Galgano, in quanto Innocenzo X decretò con una bolla che i pochi monaci dell’abbazia fossero accolti in altri monasteri della Congregazione. Subito dopo il 1652 fu abitata per pochi anni dai Vallombrosani di Chiusdino e successivamente concessa ai Francescani che vi rimasero fino al 1712, quando il Cardinale Carlo Agostino Fabroni concesse ai Vallombrosani di Chiusdino l’ufficiatura della chiesa e l’uso del monastero. Nel 1729 vi furono introdotti i Minori Osservanti che andarono via nel 1786, quando la caduta del campanile e della volta della chiesa resero impossibile la continuazione della vita religiosa. Dopo quasi mezzo secolo di completo abbandono, divenne fattoria della famiglia Feroni, e nel 1884, i resti dell’illustre abbazia furono venduti al Marchese Ippolito Niccolini. Infine nel 1894 fu dichiarata monumento nazionale. Dell’antica abbazia rimasta la chiesa, sconsacrata, priva di pavimento e del tetto.

Per il resto del monastero si possono ammirare ancora la sala capitolare e la sala dei monaci. Nel piano superiore l’antico dormitorio, trasformato già nel settecento, con singole celle ed un corridoio al centro. Tutto il resto dell’abbazia, compreso il chiostro, è scomparso.

(Goffredo Viti)

Abbazia di San Galgano - interno
Abbazia di San Galgano – interno

San Galgano – La sala capitolare

San Galgano - Sala capitolare
San Galgano – Sala capitolare

La sala capitolare è l’ambiente dove meglio risalta l’originalità dell’architettura cistercense, caratterizzata dalla ripartizione geometrica dello spazio, dalla concentrazione delle forze e dalla simmetria degli elementi. L’aula, a pianta quadrata, è suddivisa in nove campate da quattro pilastri a fascio e, proporzionalmente, da elementi di sostegno alle pareti ed agli spigoli, formati da abaco, sorretti da capitelli a fogliame e da fasci circolari rastremati.

Gli elementi fondamentali della disposizione architettonica sono i pilastri che scandiscono la linea geometrica ad quadratum, sostengono le nove crociere e raccordano in modo armonico i costoloni a tutto sesto e gli archi a sesto acuto. Essi sono costituiti da un basamento cilindrico e da un fusto a cui si appoggiano otto esili colonnine, legate da un cordulo centrale, con capitelli a due ordini di foglie sormontati da abaco ottagonale.
Questa suddivisione precisa ed organica di spazio crea la sensazione di una continuità illimitata oltre le pareti.

Nella sala si conclude ogni giorno l’ufficio di “Prima” con la lettura del Martirologio, con le rogazioni sui lavori dei campi e con la lettura di un capitolo della Regola di San Benedetto, commentato brevemente dall’abate. In esso si svolge il capitolo delle colpe durante il quale i religiosi si accusano spontaneamente delle mancanze pubbliche contro la regola, per riparare al cattivo esempio e chiedere scusa ai confratelli. Vi si svolgono anche le riunioni comunitarie per questioni riguardanti direttamente il monastero, come l’ammissione dei novizi alla professione, la vestizione religiosa, l’elezione dell’abate, gli acquisti e le vendite dei terreni e altri problemi di una certa importanza. Il capitolo monastico è il primo esempio di democrazia effettiva in cui viene dato a tutti i monaci il diritto di esprimere liberamente il proprio parere.

A San Galgano, ovviamente, la sala capitolare è vuota e spoglia, mostrando così tutta la sua armonia ed il suo fascino.

San Galgano
San Galgano – una delle due bifore della sala capitolare

San Galgano – transetto di destra

San Galgano - transetto di destra
San Galgano – transetto di destra

 

San Galgano - particolare
San Galgano – particolare

 

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