Home / formazione & sociale / Un progetto di ritratto sociale sulla marginalità: Faccia a faccia con l’altro

Un progetto di ritratto sociale sulla marginalità: Faccia a faccia con l’altro

L’infinito mi viene all’idea
nel momento in cui l’altra persona si pone di fronte a me
e si presenta nell’epifania del suo volto
(E. Levinas)

Faccia a faccio con l’altro: un progetto di ritratto sociale sulla marginalità

Faccia a faccia con l’altro – Il progetto

“Faccia a faccia con l’altro” è un progetto di ritratto sociale, dedicato principalmente a persone senza dimora. Titolo ed ispirazione di questo lavoro traggono origine dall’etica sociale del filosofo Emmanuel Levinas, e dalla sua convinzione che “Osservare il volto dell’Altro è incontrarlo” e che da questo incontro  nasce la responsabilità per lui.

Il progetto, visibile nella mostra fotografica omonima e nella pubblicazione ad essa collegata, nasce con lo scopo di raccontare storie di persone senza dimora ponendo l’attenzione prevalente al volto ed alle sue espressioni. Questo per una precisa volontà di dare visibilità e rendere dignità ai soggetti ripresi, mettendone in evidenza il volto in quanto primo elemento di mediazione tra la persona e l’altro, tra l’interiorità del soggetto ed il mondo circostante; il volto come forma di auto-narrazione del vissuto, elemento complesso che al contempo mostra e nasconde la persona.

Il materiale è organizzato come una raccolta di gruppi di foto per soggetto, come una piccola collezione di album fotografici personali, dove i sentimenti, gli stati d’animo ed i desideri di ciascuno si mostrano in ogni singolo scatto nella loro molteplicità, come frammenti ritrovati un mosaico perduto, molto più grande ed impossibile da ricostruire ma intuibile da ciò che è dato.

Nella mostra viene esposta una selezione di queste immagini, dando visibilità ad una notevole varietà di persona che raccontano spaccati di vita, di esperienze di marginalità ma anche di recupero e riscatto.

Il volto al centro dell’attenzione, quindi, ed in un contesto estraneo a quello nel quale normalmente queste persone vivono. Una scelta, a parere mio, in controtendenza con l’abitudine di ricorrere al “ritratto ambientato”, un genere di fotografia sociale nel quale, invece, la persona è inserita in un contesto che ne descrive, denunciandola, la condizione sociale. Questo con il rischio di “lasciare”  le persone proprio in quel contesto dal quale, attraverso il lavoro sul territorio, si cerca di tirarle fuori. Il ritratto, quindi, come forma artistica e strumento di inclusione per ricollocare soggetti emarginati in un contesto di buone relazioni sociali.

Le persone ritratte vogliono raccontarci qualcosa di sé, della propria storia, e non semplicemente mostrarci una condizione di vita, come se volessero dirci “ io sono questa persona qui, che vedi nel mio volto e non quello che immagini guardando come e dove vivo”.

I soggetti sono stati fotografati mentre erano impegnati in alcuni laboratori creativi (pittura e teatro). La maggior parte delle fotografie sono state realizzate stando all’esterno dell’attività, osservando le persone e cercando di cogliere le situazioni e le espressione che risultavano in quel momento rappresentative della persona, del suo carattere o della sua storia. Altre foto sono “in posa”, realizzate con il coinvolgimento diretto del soggetto,  al quale è stato chiesto di raccontare qualcosa di sé e dei propri stati d’animo  attraverso il proprio volto.

Il racconto di storie diviene anche pretesto per raccontare esperienze e ricerca di modelli per contrastare le situazioni di grave marginalità. Così, quello che nella mostra fotografica è racconto silente, dove la ricostruzione è lasciata all’osservatore ed alla sua sensibilità, nella pubblicazione le immagini sono arricchite da testi che raccontano attività ed interventi attivi sul territorio e dei quali i soggetti ritratti sono stati i veri protagonisti.

 

Faccia a faccia con l’altro – le pubblicazioni

Recentemente ho realizzato un ebook dedicato al progetto, con le immagini migliori ed un articolo sul rapporto tra ritratto sociale e dignità della persona. L’ebook è in vendita qui e tutto il ricavato sarà destinato alla realizzazione di nuove attività ricreative dedicate a persone senza dimora, io non ci guadagno nulla, se non la soddisfazione di poter continuare questa attività!

L’ebook è a layout fisso, adatto alla visualizzazione su  Kindle Fire®, Apple iPad®, Android devices, ecomputer  Mac o PC.

E’ disponibile una versione pdf che può essere acquistata qui.

About Cristiano Marini

Mi chiamo Cristiano Marini e su questo blog pubblico le mie fotografie ed i miei articoli su fotografia, formazione, educazione ed inclusione sociale. Se vuoi, puoi comunicare con me attraverso la sezione Contatti o sui social.